Chioggia
Il ministero per l'Ambiente ha deciso di rendere permanente il vincolo per l'area delle "tegnue " di Chioggia, che acquistano quindi vero e proprio carattere di oasi marina protetta. Un risultato che corona gli sforzi tanto dell'omonima Associazione "Le tegnue di Chioggia" e va incontro ai progetti del Comune che ha chiesto la concessione dell'area, cher sarà illustrato proprio questa mattina.
Intanto, l'associazione "Tegnue di Chioggia" intende avviare un percorso sulla storia dell'ambiente marino per focalizzare le vicende della pesca in alto Adriatico e nella laguna di Venezia dalla caduta della Serenissima ad oggi attraverso un approccio storico ed ecologico. Un progetto che l'Associazione presenterà a conclusione dei lavori di un workshop internazionale che si terrà a Chioggia dal 27 al 29 di settembre a palazzo Grassi, sede del corso di laurea in biologia marina dell'Università di Padova, per il quale è previsto anche un momento più dichiaratamente pubblico la sera del 29, inizio alle 21, all'auditorium di San Nicolò.
Il workshop è promosso dall'Associazione "Tegnue di Chioggia" in collaborazione con l'Icram, Istituto di ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare, e dalla professoressa Ruthy Gertwagen, storica dell'Università di Haifa, dalla Regione Veneto, dal Comune di Chioggia e dalla Fondazione della pesca.
L'appuntamento si inserisce in un più vasto programma di attività di ricerca, attivato dal progetto internazionale History of marine animal populations (Storia della popolazioni marine animali), coordinato a livello del Mediterraneo dalla professoressa Gertwagen. Il progetto è cofinanziato da EuroCoML (Censimento europeo della vita marina), progetto internazionale il cui scopo è la promozione di ricerche che descrivano la stato passato ed attuale della biodiversità marina per poter meglio comprendere i cambiamenti in corso. Al workshop parteciperanno trenta esperti internazionali provenienti da paesi del Mediterraneo, dal Nord-Europa e da paesi extraeuropei. Il workshop sarà caratterizzato da un approccio di tipo multidisciplinare. I ricercatori, storici, archeologici, antropologi, biologi ed ecologi marini presenteranno le più recenti ricerche in merito alla ricostruzione storica delle tecnologie e strategie di pesca utilizzate in diversi bacini del Mediterraneo, le catture, il commercio e le metodologie di conservazione del pesce, l'estinzione a livello locale di specie a causa dell'eccessivo sfruttamento o della distruzione di habitat naturali, le metodologie di analisi per la valutazione dei cambiamenti ecologici indotti nelle comunità marine a causa del prelievo della pesca. L'insieme dei contributi abbraccerà un ampio periodo storico: dal periodo romano alla fine del XIX secolo. Per l'altro Adriatico l'iniziativa dell'Associazione "Tegnue di Chioggia" sulla pesca in alto Adriatico che, in collaborazione con l'Icram, si articolerà in un triennio quale dottorato di ricerca. Tra le attività previste la raccolta ed analisi dei documenti provenienti dagli archivi storici italiani e stranieri oltre a fonti di tipo artistico e scientifico. La ricerca dovrà offrire l'opportunità del recupero della conoscenza ecologica tradizionale degli operatori del mare attraverso interviste mirate a pescatori ancora in attività o in pensione per ottenere informazioni sui cambiamenti nelle comunità ittiche del nord Adriatico e della laguna di Venezia.
Il workshop porterà a Chioggia il meglio della ricerca mondiale indirizzata al mare e, in più, un dottorato triennale di ricerca per quanto riguarda l'evoluzione delle forme di pesca in alto Adriatico. Al centro di quest'attività, insieme con l'Icram, l'Associazione "Tegnue di Chioggia". Il presidente Piero Mescalchin non cela la propria soddisfazione. "L'averci inserito in un'iniziativa del genere, che ha respiro internazionale e che, per la metodologia di ricerca, rappresenta quanto di più attuale e sofisticato ci sia, ci riempie naturalmente di orgoglio. Ripaga me - aggiunge Mescalchin - e le decine e decine di persone che dedicano ogni loro momento libero allo studio del mare, alle immersioni nell'oasi delle Tegnue dei sacrifici fin qui fatti. Abbiamo soprattutto la conferma - aggiunge il presidente dell'Associazione "Tegnue di Chioggia" che la strada che abbiamo tracciato subito dopo il riconoscimento ministeriale dell'area di tutela biologica è quella giusta". Mescalchin rinnova per l'occasione l'impegno personale e dei suoi più stretti collaboratori inteso a fare dell'oasi delle Tenue un centro d'interesse nazionale ed internazionale ed insieme -conclude- "a dare al turismo di Chioggia una alternativa ed una valenza di grande importanza".
G.B.
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